L’energia geotermica è oggi ritenuta una delle fonti energetiche più vantaggiose del Pianeta. Non solo è rinnovabile, ma è presente in molte aree della Terra e supera in prestazioni molte altre fonti convenzionali. Alcune nazioni, infatti, approfittano di questa energia particolare su larga scala. In alcuni casi, come quello dell’Islanda, l’energia elettrica viene prodotta al 100% da fonti rinnovabili utilizzando l’energia eolica, l’energia idroelettrica e, soprattutto, l’energia geotermica. Va precisato che non sono necessari impianti di grandi dimensioni per il suo sfruttamento su piccola scala; in molte abitazioni, infatti, si assiste all’installazione di sistemi in grado di utilizzarla come sistema di riscaldamento, riducendo significativamente i costi in bolletta.
Innanzitutto, si tratta di un’energia la cui estrazione non richiede l’impiego di alcun combustibile fossile producendo, di conseguenza, zero emissioni di gas serra. In aggiunta, permette di ridurre il fabbisogno energetico (da fonti convenzionali) fino all’80%.
Anche se comparata con altre fonti rinnovabili (solare, eolico o biomasse), l’energia geotermica possiede molti vantaggi. Un primo punto a suo favore, infatti, è la sua costanza nel tempo, non dipendendo strettamente da altri fattori come, per esempio, sole e vento ed essendo disponibile lungo tutto l’arco dell’anno. Se infatti si analizza il fattore legato alla disponibilità energetica, quella geotermica supera di gran lunga tutte le altre che dipendono strettamente da fattori esterni e non controllabili risultando, a volte, incostanti.
Le pompe di calore geotermiche consumano un livello inferiore di elettricità (circa dal 25% al 50% in meno) rispetto agli altri sistemi di riscaldamento (o raffreddamento) tradizionali. In più, con il loro design flessibile sono particolarmente adattabili a situazioni diverse occupando meno spazio di altri sistemi convenzionali.
I sistemi geotermici possiedono poche parti mobili che sono riparate all’interno degli edifici; questo è un fattore fondamentale che permette di allungare il ciclo di vita di queste pompe di calore, che risultano essere affidabili e operative per molti anni (almeno 20). I condotti di calore collegati alle pompe, invece, possono durare addirittura fino a 50 anni, rendendo questi impianti molto duraturi ed efficienti nel tempo.
Come si suol dire, bisogna anche guardare l’altra faccia della medaglia. Seppur molto benefica per l’ambiente, anche l’energia geotermica porta con sé anche alcuni svantaggi.
Sfortunatamente, a prescindere dalla sua reputazione di essere una fonte di energia alternativa ecologica, l’energia geotermica causa anche alcune preoccupazioni (di gran lunga minori) riguardo all’ambiente. Sebbene la produzione di energia geotermica produca zero emissioni, queste si possono verificare in seguito alle sostanze rilasciate dai gas che fuoriescono dal suolo che, spesso, contengono elementi quali l’acido solfidrico (o idrogeno solforato), l’anidride carbonica, l’ammoniaca e il metano, tutti inseriti nella categoria dei gas serra. Si deve comunque precisare che queste emissioni sono nettamente inferiori rispetto a quelle dovute all’impiego dei combustibili fossili.
In alcuni casi esiste la possibilità di provocare un raffreddamento di alcune località in seguito ad uno sfruttamento intensivo dell’energia geotermica, rendendo così molto complicato un suo sfruttamento in futuro. L’unica opzione non esauribile è l’approvvigionamento di energia geotermica direttamente dal magma, anche se la tecnologia per farlo è ancora in fase di sviluppo. Questa opzione, però, risulta essere molto valida il cui investimento dovrebbe essere incentivato, in quanto si ritiene che il magma possa essere presente per altri miliardi di anni.
I costi iniziali da sostenere per l’installazione di un impianto geotermico sono ancora oggi particolarmente elevati. La necessità di trivellare il terreno e installare un sistema relativamente complesso rende il prezzo iniziale alto. Ciononostante, va precisato che il ritorno sull’investimento è molto conveniente e promettente: l’investimento, infatti, si può recuperare nel giro di 5-10 anni permettendo, come si affermava prima, di sfruttare negli anni successivi un impianto al massimo della sua potenza per molto altro tempo.
Naturalmente è necessario essere in possesso di un appezzamento di terreno per poter installare un sistema geotermico. Questo rende difficoltosa e, a volte, impossibile, l’installazione di tali sistemi nelle città, a meno che non vengano impiegate delle pompe di calore verticali. Esistono diversi sistemi geotermici. I più conosciuti sono quelli a circuito chiuso e a circuito aperto. Scegliere il primo piuttosto che il secondo dipende strettamente da alcuni fattori come le condizioni del suolo, il clima, i costi di installazione e la porzione di terreno disponibile.
Poiché le temperature superficiali del suolo da cui viene prelevata l’energia geotermica sono relativamente costanti, i sistemi di riscaldamento geotermico possono essere utilizzati quasi ovunque. Va comunque precisato che la morfologia del territorio e le sue caratteristiche determinano fondamentalmente il tipo di impianto più adatto, che verrà consigliato dall’ente che si occuperà dell’installazione.
Gli aspetti principali che condizionano il tipo di sistema sono:
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