biocombustibili vantaggi e svantaggi-foto1

I carburanti che vengono estratti da piante e vegetali sono conosciuti come biocombustibili. Di questi, i più comuni e quelli prodotti in quantità maggiore sono il Bioetanolo (o etanolo) e il Biodiesel. I combustibili a base vegetale derivano da fonti energetiche rinnovabili che possono essere coltivate ovunque e, inoltre, generare minori emissioni di carbonio se comparati con i loro corrispettivi fossili. I biocarburanti, quindi, permettono di ridurre la produzione di gas serra e di diminuire il livello di agenti inquinanti presenti nell’atmosfera del nostro Pianeta.

Il prezzo del greggio aumenta di giorno in giorno e, di conseguenza, in molti hanno iniziato ad utilizzare biocombustibili per ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili, petrolio in primis. I biocarburanti possono essere prodotti dal grano, dagli scarti della pianta del mais, dalla canna da zucchero e molte altre fonti energetiche rinnovabili di natura vegetale. Sebbene i loro vantaggi siano molteplici, devono anche essere presi in considerazione alcuni risvolti negativi di questi carburanti di nuova generazione.

 

Vantaggi dei biocombustibili

Costi-Benefici

Sul mercato odierno il costo del normale gasolio o della sua versione “bio” è pressochè identico. Ciononostante, la complessiva analisi costi-benefici derivante da un loro utilizzo è migliore: i biocarburanti sono più puliti e la loro combustione produce meno inquinanti. Inoltre, sono compatibili con i motori dei veicoli odierni e, nella maggior parte dei casi, non ne compromettono le prestazioni. Data la loro richiesta in costante aumento, non è da escludere che i biocarburanti possano diventare addirittura più economici in un futuro prossimo.

Facilità di produzione

Il gasolio viene raffinato dal petrolio grezzo, uno dei combustibili fossili più utilizzati e una risorsa energetica non rinnovabile. Sebbene alcune riserve di gas o petrolio siano presenti da molti anni, tra qualche anno sono destinate ad esaurirsi. I biocombustibili, invece, vengono realizzati impiegando scarti vegetali e piante adibite proprio a questo intento. Data la varietà di fonti dalle quali si può produrre questo carburante naturale, quindi, diventa molto più semplice continuare la sua produzione nel tempo.

Fonti rinnovabili

La gran parte dei combustibili fossili è destinata ad esaurirsi, al contrario di scarti vegetali e piante che, in quanto fonte energetica rinnovabile (possono essere coltivati di continuo), saranno sempre disponibili e permetteranno la produzione dei biocarburanti per lungo tempo.

Riducono le emissioni di gas serra

I carburanti di origine fossile che quotidianamente molti di noi usano producono, in seguito alla loro combustione, elevati livelli di gas serra (per esempio, l’anidride carbonica o CO2), che vengono poi immessi nell’atmosfera. Come si può intuire dal loro nome, infatti, questi gas particolari catturano le luce solare e la bloccano all’interno della nostra atmosfera provocando il surriscaldamento dell’intero Pianeta. Il consumo di petrolio e carbone, quindi, è doppiamente nocivo per l’ambiente, in quando produce calore sia con la combustione, sia con l’emissione di gas serra. Per ridurre l’impatto di queste risorse, quindi, molti si stanno affidando ai biocombustibili, che sono in grado di ridurre le emissioni di gas serra fino al 65%.

Sicurezza economica

Non tutti i Paesi possiedono riserve di petrolio grezzo. I costi d’importazione, peraltro sempre più elevati, sono una delle spese più importanti che devono sostenere i governi. Se ciascun Paese iniziasse quindi ad incentivare il consumo di biocarburanti, anche le casse dello stato ne beneficerebbero.

Livelli di inquinamento inferiori

In quanto prodotti finiti di derivazione naturale, i biocombustibili sono meno inquinanti. Sebbene la loro creazione provochi un’emissione di gas serra, le piante cresciute e coltivate per questo scopo possono in parte coprire queste emissioni “collaterali”.

 

Svantaggi dei biocombustibili

Elevati costi di produzione

Anche se i benefici dei biocarburanti siano molti, stando allo sviluppo tecnologico attuale, il loro costo di produzione è più elevato di quello delle componenti fossili. Al momento, però, l’interesse e il capitale di investimento dedicati alla produzione di biocombustibili (seppur bassi) riescono a coprire il fabbisogno derivato dalla domanda. Se quest’ultima cresce, sarà necessario trovare altri capitali per non provocare un aumento dei prezzi di questa preziosa risorsa. Questo svantaggio è certamente incentivato da un ancora scarso impiego e utilizzo dei combustibili di origine vegetale.

Monocoltura

Con monocoltura si intende l’impiego di un determinato terreno per la coltura dello stesso vegetale anno dopo anno. Sebbene questo possa essere economicamente attrattivo per il proprietario di un terreno, crescere e coltivare la medesima pianta nel tempo provoca un inevitabile impoverimento dei nutrienti presenti nel terreno, che verrebbero al contrario rigenerati e alimentati con la variazione delle colture.

Uso di fertilizzanti

I biocombustibili vengono prodotti dalle piante; spesso, però, per poterle crescere rapidamente si fa uso di fertilizzanti. Lo svantaggio dell’impiego di queste sostanze risiede maggiormente nella loro proprietà altamente inquinante, sia dell’ambiente, sia delle falde acquifere sottostanti al terreno in cui vengono usati. I fertilizzanti contengono infatti azoto e fosforo che possono essere dannosi per la nostra salute, specialmente se presenti nell’acqua.

Inquinamento industriale

L’impronta ambientale dei biocombustibili è certamente minore delle corrispondenti forme tradizionali. Ciononostante, il processo di produzione dipende largamente dall’acqua e dal petrolio. Le grandi industrie che si occupano della loro realizzazione emettono ugualmente livelli elevati di gas serra e, in alcuni casi, provocano una leggera contaminazione delle acque. A meno che non vengano sviluppati nuovi metodi di produzione più efficienti, i biocarburanti rimangono una fonte di energia naturale, ma che produce anch’essa un determinato livello di agenti inquinanti (seppur in quantità inferiore dei combustibili fossili).

Uso dell’acqua

Per poter coltivare le risorse naturali adibite alla produzione di biocarburanti sono necessari molti metri cubi di acqua. Questo aspetto potrebbe mettere a repentaglio le riserve acquifere di un Paese o di una regione, soprattutto in caso di una gestione poco coscienziosa di questo bene fondamentale che abbiamo a disposizione. L’acqua non viene solamente impiegata in fase di coltivazione, ma anche in quella di produzione del biocarburante.

Potenziale aumento dei costi

La tecnologia odierna utilizzata per la produzione di biocarburanti non è così efficiente come dovrebbe essere. Fortunatamente, scienziati ed esperti del settore stanno effettuando vari studi per lo sviluppo di tecniche più efficaci e meno dispendiose, sia da un punto di vista economico che di impatto ambientale. Questa ricerca costante, però, ha un costo che potrebbe ripercuotersi sul prezzo finale di questo bene.

Nel corso dell’articolo abbiamo potuto analizzare i vantaggi e gli svantaggi dei biocombustibili. Sebbene siano una fonte alternativa molto valida rispetto ai carburanti di origine fossile, è utile iniziare a pensare a metodi di combustione diversi in cui non venga messa a repentaglio o sfruttata la natura. Lo sviluppo delle auto elettriche, per esempio, è un ottimo punto di partenza verso un futuro privo di combustibili fossili. Alimentare ad elettricità i mezzi di trasporto, per esempio, potrebbe incentivare ulteriormente lo sviluppo delle tecnologie solari, eoliche ed idroelettriche, indirizzando la nostra società verso un futuro più green e sostenibile.

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